- TERREMOTO - Rischio Spopolamento
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- 'Percorsi in Chiaroscuro'Versione 'on Line' Reg. Trib. Mc n° 383 - Iscr. al RNS n° 5873
- Direttore Responsabile: Elisabetta Mascellani
- Ecco il testo integrale della Mozione dei sindaci di Serravalle e Camerino (Mc)
- Un decalogo al Governo
- "per evitare l'abbandono"
AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
AL MINISTRO DEL LAVORO
AI PARLAMENTARI ELETTI NEI COLLEGI DELLE MARCHE
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE
LORO SEDI
La ricostruzione ha posto e pone una serie di problemi rilevanti che richiedono anche un consistente impegno programmatorio e finanziario. Di seguito ne vengono presi in considerazione alcuni per i quali si chiede uno sforzo congiunto alle istituzioni a vario titolo coinvolte.
1. L'inizio dei lavori riguardanti gli edifici pubblici, i beni culturali, gli interventi unitari sia di proprietà privata, sia misti comporta l'afflusso di un grande numero di imprese e di dipendenti delle stesse. Nei Comuni dove maggiori sono i danni sismici, questo afflusso può superare il migliaio di persone. E' necessario, pertanto, predisporre dei campi di accoglienza o, in relazione alle diverse situazioni locali, mettere a disposizione edifici che a breve, previe veloci sistemazioni, possano accogliere le persone. Per tali soluzioni occorrono finanziamenti a carico dello Stato e deroghe urbanistiche e paesistiche.
2. Data la mole dei lavori previsti bisognerà prendere in considerazione anche il problema degli inerti, delle macerie e dei rifiuti provenienti dai cantieri, mediante l'individuazione di aree per discariche o per stoccaggi provvisori.
3. In molti casi i palazzi sedi dei Comuni e di altri enti pubblici debbono essere sgomberati di tutti i mezzi e degli arredi, compresi gli archivi, al fine di effettuare i lavori di riparazione. E' necessario reperire immobili o costruire appositi fabbricati. Le spese di trasloco, di locazione o di acquisto di manufatti sono ingenti e richiedono finanziamenti a carico dello Stato e in alcuni casi deroghe urbanistiche e paesistiche.
4. Problema analogo a quello di cui al punto precedente si pone per le attività artigianali e commerciali costrette, a causa dei lavori di riparazione, a traslocare mezzi e arredi, a volte con costi molto ingenti (è sufficiente pensare ai bar, alle gioiellerie, ecc.). Si pone anche l'esigenza di concedere ai titolari di dette attività, che reperiscano provvisoriamente altre sedi, il contributo per l'autonoma sistemazione. Inoltre per i titolari di attività commerciali e artigianali ubicati nelle zone dove più intensa è l'attività di ricostruzione si pone il problema del mancato guadagno.
5. Nei centri storici è molto alta la domanda di nuovi locali da destinare all'esercizio delle attività commerciali, con conseguente fortissima elevazione dei canoni di lobcazione, per la concomitante presenza di immobili da lasciare per l'effettuazione dei lavori di ripristino e la scadenza dei contratti di locazione di immobili non danneggiati. Per far fronte al fenomeno, nelle zone interessate dai programmi di recupero, almeno durante la fase di emergenza, si propone di far presentare ai nostri parlamentari una legge con il seguente contenuto: "Dopo il comma 6-quater dell'art. 5 della D.L. n. ó del 1998, convertito con modificazioni dalla legge n.61 del 1998, sono aggiunti i seguenti commi:
" 6-quinquies. Per tutta la durata dello stato di emergenza sono sospese le procedure di rilascio, ai sensi dell 'art.30 della legge 27 luglio 1978, n.392, degli immobili di cui all 'art. 27 della medesima legge, siti nei comuni delle regioni Umbria e Marche e ricadenti nei perimetri comunali di recupero di cui all 'art. 3 della legge n.61 del 1998.
6-sexies. Nel periodo di sospensione di cui al precedente comma 6-quinquies il canone di locazione può essere rivalutato ad un tasso non superiore all'interesse legale".
6. In molti casi le aree per realizzare i villaggi temporanei sono state requisite ai privati: risulta difficile pensare di poter restituire al legittimo proprietario le aree dove sono stati realizzati tutti i lavori di urbanizzazione, gli asfalti e le piazzole per le case di legno.
7. Per le realtà coinvolte dalla crisi sismica si pongono problemi circa la salvaguardia delle istituzioni pubbliche presenti nel territorio. In particolare, le istituzioni universitarie, scolastiche, giudiziarie, gli uffici tributari, sono soggetti a forti restrizioni di finanziamenti ed al rischio, in alcuni casi, di una soppressione o di trasferimenti presso altre sedi. Viene disposta, addirittura, la soppressione di alcune classi di istituti scolastici a causa della riduzione del numero di utenti, senza considerare che tale riduzione è un effetto dei problemi posti dagli eventi sismici e dai tempi della ricostruzione, eludendo sostanzialmente la volontà manifestata dal legislatore (art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 364/1997 convertito dalla Legge n. 434/1997).
8. Per l'incentivazione e il rilancio delle attività economiche e produttive vanno prese una serie di misure come ad esempio gli incentivi previsti per aree depresse e speciali clausole per i "patti territoriali".
9. La nota n. 27339 del 26.07.99 del Prof. Barberi (non accoglimento dell'applicazione delle maggiorazioni relative alle finiture) impone la necessità di rivedere e rettificare i progetti già presentati e approvati. Da ciò deriveranno sicuramente ulteriori aumenti per le quote di accollo, con il rischio di non procedere alla ricostruzione per mancanza di fondi da parte dei privati.
10. Sarebbe necessario consentire l'utilizzo dei fondi di cui all'art.3, comma octies, della legge n.266/1999 ("4 per cento delle disponibilità derivanti dai mutui...") anche per le proroghe delle assunzioni del personale, disposte per il potenziamento degli uffici ai sensi dell'art. 14, comma 14, della legge n. 61/98.
26 settembre 1999
Comune di Camerino
Il Sindaco Prof. Mario GiannellaComune di Serravalle di Chienti
Il Sindaco Venanzo Ronchetti
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